Notte Lavoro Narrato 2022

Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu

In occasione della Notte del Lavoro Narrato 2022, il 30 Aprile ci siamo incontrati a Bari da Portineria21.
Gli sguardi e le emozioni di quel pomeriggio resteranno indelebili ricordi incastonati nella memoria. Tempo ben speso in compagnia di persone meravigliose che hanno accettato di raccontarsi attraverso la propria esperienza professionale.

Pietro Scrimieri, Cesare Pierpaolo De Palma, Lino Castrovilli, Antonio Aprile, Piero Schettini e Mariavaleria D’Agostino hanno raccontato cos’è per loro il lavoro.

La partecipazione è stata sentita sia sul palco sia tra i tavolini nel pubblico. Ognuno ha portato con sé, alla fine, un bagaglio prezioso e qualcuno si è anche guadagnato (vi racconterò come) gli ottimi biscotti realizzati per l’occasione da Mariavaleria, alias I’ll Cook Better Than YOUR Mom.

La notte del lavoro narrato 2022 a Bari: come e perché

La Notte del Lavoro Narrato, iniziativa ideata nove anni fa da Vincenzo Moretti, continua a sorprenderci ogni volta. La promessa è di incrociare di nuovo le persone che hanno dato senso e forma alla nostra Notte appena terminata!
Ma sapete qual è il bello? Che la nostra Notte non finisce mai davvero, vive in una specie di continuum spazio-temporale in cui le storie di lavoro continuano a vivere ogni giorno. Camminano insieme a noi dal momento in cui ci vengono raccontate.

Mariavaleria D’Agostino, una dei protagonisti dell’incontro di quest’anno, ha scritto “Spero che iniziative così non smettano mai di esistere: per il confronto che è alla base della crescita e per la passione che è alla base dell’esistenza.

Questa giornata ha lasciato tanto in ciascuno di noi! ☀️

Più in basso trovate il video integrale e le foto della nostra Notte a Bari. Ma prima di saltare direttamente in fondo alla pagina, lasciate che vi racconti perché penso che quel pomeriggio abbia cambiato un pochino la vita di chi c’era e abbia lasciato una scia di luce in ciascuno.

Ringrazio tutti i presenti per il tempo che hanno regalato, per le parole che hanno speso, per la spontaneità con cui hanno risposto a un semplice invito. Organizzo la Notte del Lavoro Narrato nella mia città perché è un’iniziativa in cui credo, non ho sponsor che mi sostengono economicamente e l’incontro è a budget 0. Le persone che contatto sono quelle che stimo, che ho incrociato qualche volta oppure che ho cercato online per ciò che di bello hanno realizzato, ognuno nel proprio campo.
Di solito intercetto queste persone tramite social network, scrivo loro un messaggio raccontando l’iniziativa e chiedo se vogliono partecipare. L’iter è molto semplice.

la storia si scrive insieme agli altri

Al termine del nostro incontro del 30 Aprile a Bari qualcuno mi ha detto che sono stata brava a mettere insieme persone diverse ed esperienze ispiranti. Pur non negando i miei meriti, vorrei precisare però che le cose accadono con le persone giuste, in un determinato momento e in un certo contesto. Le cose accadono cioè in modo spontaneo, come quelle piante che crescono nelle fessure dei muri o tra le mattonelle dei marciapiedi.

Al mio invito per partecipare alla Notte del Lavoro Narrato hanno risposto le persone che era giusto partecipassero. Chi ci doveva essere, c’era e mi ha risposto di sì. E questo è frutto di un’alchimia, della determinazione di chi propone e di chi accetta.
La storia si scrive sempre insieme agli altri! Ed è stata una festa incontrare dal vivo alcuni dei protagonisti della “mia” Notte 2022, in un pomeriggio di sole, in un luogo che unisce la gioia dello stare insieme alla calma di un posto in cui poter leggere e pensare.

C’è stato anche qualcuno che ha preso appunti quel pomeriggio. E come non prenderli in un’occasione del genere?
Gli interventi dei protagonisti hanno toccato il tema del lavoro in vari ambiti: istituzioni pubbliche e aziende, scrittura e suoi risvolti professionali, artigianato. Per 15 minuti ognuno dei 6 protagonisti, dal palco, ha raccontato la propria esperienza davanti agli occhi curiosi di chi ascoltava dai tavolini o passando per caso davanti al finestrone aperto sulla strada.

Pietro Scrimieri e Cesare Pierpaolo De Palma hanno dato il via alle danze raccontando il lavoro negli ambiti pubblici e in azienda.
Lino Castrovilli e Antonio Aprile, a seguire, hanno raccontato la scrittura come lavoro e il lato umanistico di una professione.
Piero Schettini e Mariavaleria D’Agostino infine hanno raccontato il lavoro artigiano, con una sorpresa finale.

Qui trovate le biografie dettagliate di tutti i protagonisti dell’edizione Frasivolanti della Notte del Lavoro Narrato 2022. Ognuno di loro ha partecipato come ha potuto e voluto, e credo sia questo il segreto di un’occasione che da nove anni ci tiene connessi da ogni parte d’Italia, uniti nel nome del lavoro ben fatto.

Come si fa a raccontare lo stupore?

Non è facile raccontare quel pomeriggio, credetemi. Ogni parola che si aggiunge mi sembra, detta e scritta adesso, riduttiva.
Eppure ci dev’essere un modo per bloccare e tramandare un ricordo bello. Non parlo solo di foto e video, che pure rendono l’idea. Parlo di una storia da lasciare anche a chi non c’era, di una testimonianza tangibile di quanto sorprendente sia stata questa Notte.

Ci siamo fatti un bel regalo: come se il tempo si fosse bloccato all’interno di un frame perfetto.
SALVARE, ecco quale potrebbe essere il verbo adatto. Ma anche SALVARSI, un verbo da usare nei confronti di se stessi perché nessuno si salva da solo ma nemmeno solo grazie agli altri.

E io mi sono sentita salvata quel pomeriggio!

Ho capito che per salvarsi è necessario chiamare gli altri a raccolta, farsi ispirare da loro, fidarsi, non aver paura di chiedere, instaurare relazioni che arricchiscano l’anima e che aggiungano in noi quei pezzi di vita che mancavano.

cosa ho imparato da questa notte

Questa è la cosa più grande che ho imparato organizzando la Notte del Lavoro Narrato: il mondo può essere un posto inospitale e deludente, ma possiamo ancora trovare angoli di paradiso se siamo disposti a cercarli senza abbatterci.

Quindi credo che se continuiamo a lavorare sulla fiducia negli altri e sulle belle iniziative, saremo in grado di sconfiggere i nostri demoni in un circolo virtuoso che ci conduce ad altra bellezza.

sorpresa finale

Sul finale del nostro incontro una sorpresa ha stupito tutti.
Mariavaleria D’Agostino, pasticcera neolaureata in Medicina, ha invitato il pubblico a intervenire regalando un’emozione, il titolo o il testo di una canzone, la citazione di un libro o di un autore. In cambio di queste suggestioni, lei avrebbe donato i suoi biscotti realizzati in esclusiva per la Notte del Lavoro Narrato.

Mariavaleria ha stimolato, in sostanza, un baratto delle emozioni e le emozioni non sono mancate.
Tra le tante emerse, due mi sono rimaste particolarmente impresse perché provenienti da due persone che hanno rappresentato tappe importanti della mia vita. Parlo della mia docente di lettere italiane e latine al liceo, la prof. Mariangela Di Cosola, e della mia attuale collega di lavoro che tanto mi ha insegnato negli anni, Mimma Altieri.
Entrambe hanno lasciato una parte di se stesse agli altri, a me, rispettivamente attraverso le parole di una canzone e con una riflessione sull’essere lì tutti insieme.

lettera al futuro

Voglio concludere questo racconto della nostra Notte con una lettera al futuro, da spedire in una capsula del tempo e indirizzata a chi un giorno troverà #LavoroNarrato scritto da qualche parte.

Ciao.
Avresti mai pensato di poter associare la parola “lavoro” all’aggettivo “narrato”?

Non fare la faccia incredula: tutto questo è possibile ed è avvenuto davvero. Proseguendo la tua ricerca, capirai che #LavoroNarrato non è uno slogan, non è un partito né una frase di propaganda. #LavoroNarrato è un modo di avvicinarsi ai mondi degli altri, alle persone che fanno bene quel che devono fare perché è giusto così.
Capirai che dietro il lavoro vivono speranze, rinunce, aspettative, sogni, relazioni, a volte anche amicizie. Capirai che è vero lavoro ogni attività che ci fa sentire vivi, utili, liberi ricercatori di autenticità.
E anche se nel tuo tempo fossero solo le macchine ad assolvere i compiti che una volta svolgeva l’uomo, sappi che il motore del cambiamento non è negli ingranaggi o nei circuiti.
Cosa ti rende felice quando la sera poggi la testa sul cuscino? Cosa dà senso alla tua vita? Come ti senti quando una cosa la fai esattamente come va fatta?
Sono domande che ti farai un giorno. O forse te le sei già poste. Ma non avere fretta di trovare le risposte. Continua a seminare, continua a cercare e a scoprire!

Torno adesso all’incipit di questo post.

Per la Notte del Lavoro Narrato la mia prof. Mariangela Di Cosola ci ha regalato questa bellissima citazione di Roberto Vecchioni:
Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu

Quindi vi saluto in musica ringraziando con il cuore colmo di gratitudine tutti i protagonisti di questa edizione 2022:
Pietro Scrimieri, Cesare Pierpaolo De Palma, Lino Castrovilli, Antonio Aprile, Piero Schettini e Mariavaleria D’Agostino, Mariangela Di Cosola, Dino Amenduni, Marco Bertagni, Cinzia Massa, Sabrina Lettieri.

Sogna, ragazzo, sogna

E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro

Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l’amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c’è qualcuno che deve vederlo

Sogna, ragazzo sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più

Sogna, ragazzo sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure tu

Sogna, ragazzo sogna
Quando cade il vento ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu

Sogna, ragazzo sogna
Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu

Lasciali dire che al mondo
Quelli come te perderanno sempre
Perchè hai già vinto, lo giuro
E non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano
Su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande
Di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte
Che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna
Quando lei si volta
Quando lei non torna
Quando il solo passo
Che fermava il cuore
Non lo senti più

Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni
Passerrà l’amore
Passeran le notti
Finirà il dolore
Sarai sempre tu

Sogna, ragazzo sogna
Piccolo ragazzo
Nella mia memoria
Tante volte tanti
Dentro questa storia
Non vi conto più
Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu

(Roberto Vecchioni)

Il video dell’incontro del 30 Aprile da Portineria21

le foto

Laura Ressa

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Copertina: foto scattata durante l’incontro del 30 Aprile 2022 presso Portineria21 (Bari)

Vorrei associare a questo post una canzone. Mi farebbe piacere se la ascoltaste alla fine di questo lungo racconto perché parla di salvezza e perché la Notte del Lavoro Narrato quest’anno mi ha salvato dalla convinzione di non farcela.
E voi da cosa vorreste essere salvati?

Su il volume!

Scritto da:

Laura Ressa

Classe 1986 🌻 Digital Marketing Specialist & Web Writer 🌻 Frasivolanti