
Il 18 settembre 2023 alle ore 19.00 una bella chiacchierata insieme a Manuela Crisanti sul ruolo dell’arte nella sua vita, sul modo in cui la propria creatività può aiutare a superare i pregiudizi e a fiorire oltre ogni etichetta che la società cerca di attaccarci addosso.
Per presentare alcuni dei temi centrali affrontati durante l’intervista, riporto qui di seguito la biografia della protagonista.
Manuela Crisanti scrive:
“Sono nata 51 anni fa a Roma senza camicia come piaceva ricordare a mio padre, ma l’età di 5 anni di trasferisco a Lucca con la mia famiglia d’origine, dove attualmente vivo con mio marito e mia figlia, nella quale svolgo la mia professione di cuoca a domicilio e attrice. Figlia di un restauratore e di una regista, fin da piccola coltivo interessi per la pittura, la letteratura e il teatro, che sono sempre stati per me un sicuro rifugio, per ovviare ad una insofferenza e forma di disagio interiore, alla quale poi in età adulta riesco a dare un nome: dislessia.
Eclettica, fantasiosa, creativa ed empatica con una spiccata sensibilità mi divido tra quello che è finalmente la mia professione e le mie passioni.”
Manuela è regista, autrice e attrice del cortometraggio 9855 giorni.
Inoltre è autrice della fiaba “Giacomino il drago” e attrice in molti spettacoli teatrali e progetti culturali.
Qui di seguito godetevi l’intervista. Ci vediamo più giù per alcune considerazioni finali.
Video dell’intervista
Podcast dell’intervista (su Spreaker)
Di seguito una galleria di immagini gentilmente fornite da Manuela Crisanti che la ritraggono in alcuni dei tanti progetti artistici di cui è stata protagonista.











È bello poter ascoltare racconti così appassionati!
Racconti di persone che hanno talento e hanno scelto di donarsi agli altri attraverso il teatro, la musica, la pittura, la scrittura, la cucina e tanto altro.
Manuela Crisanti ci ha raccontato cosa vuol dire per lei fare arte e in che modo essa ci liberi e ci aiuti a sviluppare la nostra sensibilità. Dunque non dovremmo essere solo meri e distratti fruitori dell’arte – come spesso siamo – ma attivi operatori d’arte: persone che provano a fare dell’arte, in tutte le sue forme, una scelta quotidiana.
Se vogliamo trovarla, forse dev’essere proprio questa la strada: provare a metterci nei panni degli altri praticando l’arte.
Grazie Manuela per avercelo ricordato! E grazie per tutti gli aneddoti, i racconti di vita e le esperienze che hai voluto condividere.
Cogliere l’importanza di queste testimonianze è vitale per tutti noi. Vitale nel senso letterale del termine. Perché ci ricorda cosa di noi potremmo coltivare, quali talenti, quali ambizioni e aspirazioni, ma soprattutto quanto l’arte e la relazione con gli altri ci possano far diventare persone migliori, complete, realizzate, felici.
Non si tratta di “avere successo” o “fare soldi”, si tratta di coltivare e seminare bene. Questo è il messaggio profondo che sento di poter e dover cogliere dalle parole e dall’esempio di Manuela Crisanti. L’idea di non arrendersi alle etichette imposte dalla società, ma farlo anche accettando i propri limiti, che ci sono e non vanno nascosti perché possono diventare linfa per i nostri progetti.
Attraverso il tema della dislessia, poi, toccato durante l’intervista, possiamo essere ancor più consapevoli del fatto che le barriere e le etichette imposte dalla società sono ostacoli all’arte e alla libera espressione. L’arte deve invece potersi esprimere attraverso tutti noi, essere fonte di gioia e relazione con gli altri. Ognuno deve poter fare il proprio percorso, provare ad ambire a quel che può e vuole. E questo non vuol dire non conoscere i propri limiti o pensare di poter fare tutto, ma accettare la propria essenza e particolarità (ognuno ne ha) e metterle a frutto, metterle anche al servizio del prossimo.
Questa intervista vi lascerà – ne sono certa – un senso di bellezza profondo. Perché Manuela è esempio di arte, impegno, tenacia, vitalità e inarrestabile creatività.
Grazie ancora, Manuela, per averci mostrato cosa vuol dire fare arte, e cosa vuol dire portare l’arte nella propria vita raccontando anche le vite degli altri.
Laura Ressa
Copertina: locandina creata con Canva in occasione dell’intervista
Meraviglioso e grazie per tutto ciò che hai voluto raccontare di me