
L’infinita dolcezza del pudore apparteneva a quelle persone che fuggivano dall’obiettivo della macchina fotografica, che si nascondevano. Che si rifiutavano di stare al centro dell’attenzione e non amavano le pose.
Un pudore di incantevole e disarmante bellezza che sono riuscita a scovare negli occhi di mia madre catturando alcuni fermoimmagine di un super 8 impolverato, catture di un tempo lontano che profuma di ricordi e dolcezza.
Il pudore va tenuto stretto, finché ne abbiamo ancora dentro di noi.
In questa frettolosa rincorsa alla posa perfetta da mostrare, in questa ricerca di approvazioni in cui conta l’estetica del volersi mettere in vetrina a tutti i costi, dovremmo sperimentare il gusto di negarci all’obiettivo per donarci, senza filtri e senza maschere, agli sguardi reali e agli occhi sinceri.
Laura Ressa
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