C’è una grossa differenza tra l’essere riconoscenti e il dare per scontato le cose che gli altri fanno per noi. A volte i due sentimenti si confondono, si rischia di andare fieri della riconoscenza che si pensa gli altri abbiano nei nostri confronti. Ma chi dà per scontato tutte le cose che accadono e tutto quel che si riceve in dono, fa un gravissimo errore perché considera come dovuta l’attenzione che il prossimo regala (spesso senza desiderare nulla in cambio).

Molto di frequente chi compie atti di vicinanza e spontaneo dono rischia di essere frainteso, rischia di dare la percezione che quel dono sia dovuto. Dall’altra parte, appunto, si rischia poi di dare per scontati i doni quotidiani che si ricevono, come se chi li riceve se li meritasse a prescindere, in quanto essere superiore, perché pensa di aver dato a sua volta tanto agli altri.

Sto cominciando poco a poco a capire che questi meccanismi malsani esistono e spero di non dare mai nulla per scontato o per dovuto delle tante cose per le quali posso essere grata.

La gratitudine è un sentimento assai distante dalla soddisfazione di aver ricevuto qualcosa in dono e chi la racconta sa cosa c’è dietro. Io so quanta fatica e dedizione c’è dietro i doni che ricevo, come la meravigliosa crostata che vedete in foto qui sopra. C’è invece chi non sa vedere, chi spaccia il proprio vanto per riconoscenza e gratitudine come se chi guarda non fosse in grado di capire e di vedere realmente. A volte ci sono confini sottili difficili da comprendere. Altre volte i confini tra due sentimenti sono così palesi da sembrare impossibile non rendersene conto.

Spero di essere sempre grata, di non dare mai nulla per scontato, di sentirmi riconoscente e di sapere sempre che nulla mi è dovuto.

Il microfono mai usato e tutto quel che verrà su frasivolanti

È da giorni che vago per casa cercando un simbolo, un oggetto emblematico, un ricordo dell’anno appena trascorso. Cercavo un’immagine che potesse racchiudere la mia gratitudine verso le persone che hanno accettato, attraverso questo blog, di raccontarsi nelle tante interviste del 2023.

Stavo per ripiegare sul solito collage di solite immagini quando mi sono ricordata di questo microfono che ho comprato proprio verso la fine del 2023 insieme al relativo amplificatore.

C’è una storia curiosa dietro questo oggetto perché non sono riuscita ad usare questo microfono per il mio ultimo incontro dal vivo del 2023 in quanto il cavetto per caricare la cassa era difettato. Poco male, ho cambiato il cavetto e arriverà presto l’occasione di usarlo.

Ma questo oggetto così semplice, e questo aneddoto personale insolito, mi ha ricordato cosa significhi non avere voce, non riuscire a prendere parola nel mondo, non poter esprimere le proprie idee. Per molte moltissime persone è ancora così purtroppo. A volte manca il coraggio, a volte ne va della propria stessa vita. E dunque si rimane in silenzio, senza impianto di amplificazione, senza voce, senza microfono, qualche volta senza idee alternative a quella dominante.

Sono riconoscente e felice per quello che Frasivolanti è stato per me nel 2023. Mi auguro che continui la sua strada con vigore insieme a tante altre persone che avranno voglia di usare la propria voce. Dalla prossima volta anche con un microfono tutto mio, finalmente!

Grazie alle persone che contribuiscono a rendere il mio blog una polifonia.

Laura Ressa

Copertina: Foto di congerdesign da Pixabay

Le altre due immagini presenti nel testo sono state scattate da me

Scritto da:

Laura Ressa

Classe 1986 🌻 Digital Marketing Specialist & Web Writer 🌻 Frasivolanti