
Errare è un verbo che può avere due significati.
Si erra quando si viaggia, il termine viaggiatore errante indica infatti colui che vaga e si sposta, ma errare vuol dire anche sbagliare.
Qualche tempo fa una persona mi ha detto:
Non è importante stabilire chi abbia sbagliato o trovare un colpevole, tanto prima o poi sbagliamo tutti.Accettare i propri errori, ammetterli e fare ammenda, è una dote e non una debolezza.
In psicologia il Bias cognitivo è un costrutto “fondato, al di fuori del giudizio critico, su percezioni errate o deformate, su pregiudizi e ideologie, utilizzato spesso per prendere decisioni in fretta e senza fatica. Si tratta, il più delle volte di errori cognitivi che impattano nella vita di tutti i giorni, non solo su decisioni e comportamenti, ma anche sui processi di pensiero.”
Bias è un termine inglese che significa obliquo, inclinato.
Mi soffermo sull’aggettivo obliquo per riflettere su un automatismo interessante che ho notato fotografando la torre di Pisa.
Senza accorgermene, per inquadrare la torre, ho adattato la fotocamera facendo apparire storti tutti gli elementi sullo sfondo fuorché la torre stessa. Era come se anche il mio occhio, e la macchina fotografica, si inclinassero a loro volta.
Da cosa dipende una prospettiva compromessa?
Da noi.
Ci potrebbe capitare di voler raddrizzare qualcosa che non capiamo o che è differente da noi e, per questo motivo, cercare di vederlo diversamente da come appare nella realtà.
Qui subentra il bias cognitivo, quell’inclinazione che offusca la percezione e ci fa guardare in maniera unilaterale un oggetto, un evento, una persona.
Imparare a chiedere scusa.
Se quella volta avessi usato la farina al posto della fecola la mia torta sarebbe stata soffice anziché un pezzo di marmo immangiabile?
Se non avessi messo i crackers nell’uovo strapazzato avrei ottenuto una pietanza migliore?
Siamo tutti accomunati dallo stesso destino, anche quando si tratta di errori banali o di errori che ci sembrano, al contrario, irreparabili.
Che si sbagli oggi o domani poco importa: ognuno di noi ha fallito o fallirà. E la colpa non è degli altri.
Errare è un’arte.
Ammettere l’errore anche quando costa tanta fatica fa di noi degli artisti, ci fa fotografare meglio la realtà per comprenderla.
Chiedere scusa ci avvicina a quella statura morale che vorremmo raggiungere e di fronte alla quale spesso ci sentiamo inermi e vinti.
Non saremo mai vinti, però, se accetteremo la nostra umanità e se, guardandoci allo specchio, non saremo mai sufficientemente orgogliosi di ciò che siamo.
Impareremo a sbagliare meglio, a sbagliare di più e, infine, a sbagliare un po’ meno poco per volta.

Laura Ressa
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Per approfondire le tipologie di bias, qui c’è qualcosa di interessante.
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