
Oggi ho rivisto Fred Astaire in televisione, evento che non accadeva da tempo. Mi sono subito ricordata della sua compagna storica Ginger Rogers e di quella volta in cui Luisa Carrada, parlando di titoli che funzionano, ne nominò uno di Annamaria Testa che diceva “Capire i testi: quando lo facciamo, siamo tutti Ginger Rogers”.
Quando vedi la bellezza in un movimento, guardarlo costa poca fatica. Anche leggere qualcosa di bello non costa troppa fatica, le parole scorrono veloci sotto gli occhi come quando si scrive di getto in un momento di ispirazione. Dietro quel risultato, però, c’è una strada percorsa all’indietro sui tacchi alti.
Ballare, scrivere, suonare uno strumento, cantare, dipingere: questi gesti in fondo si somigliano tutti e sono tutti il risultato di un bagaglio costruito nel tempo e alimentato anche dalle divagazioni, dalle pause, da una penna messa giù o da una tastiera abbandonata.
Interno, giorno, sabato pomeriggio. Dettaglio: in un negozio di libri e musica su uno scaffale, circondata da altri oggetti color pastello, è posata una tazza rosa con su una scritta poco leggibile. La sola parola ben visibile è l’aggettivo “UNICO” in stampatello maiuscolo.
Campo lungo: Luisa Carrada e Annamaria Anelli, a sinistra dello scaffale con la tazza, parlano di scrittura, di musa, di scriba, di “focacce per viaggiare”, del potere delle parole, di come cominciare a scrivere un testo: ad esempio partendo da un dettaglio.
Cosa lega Fred Astaire, Ginger Rogers, Annamaria Anelli, Luisa Carrada e l’aggettivo “UNICO”?
Si impara a scrivere scrivendo. E vale per ogni altro linguaggio.
Per me quindi un filo in mezzo c’è ed è l’idea che qualsiasi linguaggio tu scelga per esprimerti, non potrai prescindere dalla somma delle esperienze che hai fatto. L’unica strada percorribile è quella che avrai messo su, giorno dopo giorno, ascoltando, leggendo, osservando e compiendo le altre mille azioni che ti rendono quel che sei.
Tullio De Mauro ha scritto: “la forma del segno linguistico è siffatta da chiamare in causa, nel suo offrirsi a noi, l’intera capacità di intelligenza e di vita di cui siamo dotati”.
Non si è solo talento, non si è solo fatica e studio: si è una sinuosa e danzante armonia di tutto questo.

Grazie ad Annamaria Anelli e a Luisa Carrada per il tempo passato ad ascoltarle parlare di scrittura a Bari il 23 Marzo 2019.
Si vola verso altri lidi anche grazie ai bagagli degli altri e quel viaggio insieme in libreria è stato per me l’occasione di aprire le loro valigie e sbirciare dentro, immaginando storie.
Laura Ressa
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