Musicista, artista di strada, menestrello di Ponte Vecchio: al secolo Claudio Spadi, ormai simbolo della città di Firenze.
Il 7 Luglio alle 15.30 Claudio e io abbiamo chiacchierato in diretta di lavoro e arte, mestiere e scelte di vita.
Claudio ha raccontato anche cosa ha imparato dall’arte di strada, dalle persone che ha incrociato sul Ponte Vecchio, dalla sua città.
Mi lascio andare ai ricordi e mi torna in mente il viaggio che feci a Firenze nel 2004 che segnò per me la scoperta di questo artista. Anni dopo, nel 2015, tornai a Firenze e volli passare di nuovo da quel ponte non solo perché è un luogo meraviglioso ma anche per quella atmosfera che Claudio Spadi sa creare con chi lo ascolta… e anche con chi passa e va via.
1 ora e 45 minuti, questa è la durata dell’intervista a Claudio Spadi. Riassumerla in qualche riga o darvi anticipazioni sarebbe superfluo perché in questo caso la lunghezza della nostra chiacchierata è l’elemento che fa la differenza.
Stavolta siamo partiti da un canovaccio quasi spoglio ma siamo riusciti a parlare di moltissime cose, ad ascoltare musica, a parlare di arte, musica, della libertà che ti dona l’essere artista e, in questo caso, musicista.
Vi invito ad ascoltarla e godervela tutta, magari un pezzettino alla volta.
Durante l’intervista abbiamo anche ascoltato due brani che posto qui di seguito:
Nel 2004 andai a Firenze con mia sorella. Come raccontavo all’inizio, in quel viaggio ascoltai per la prima volta Claudio Spadi cantare e suonare la sua musica e alcune cover.
Il ricordo speciale legato a questa scoperta musicale è la sua cover della canzone “Vivere il mio tempo” dei Litfiba. Quelle note ancora oggi mi ricordano l’agosto del 2004 a Firenze e la scoperta di un menestrello che è parte imprescindibile della città di Firenze. Un simbolo del Ponte Vecchio, un artista con il quale chiacchierare di tutto senza esserne mai stanchi.
Buona visione e buon ascolto!
Grazie, Claudio.
Laura Ressa
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Copertina: immagine dell’intervista a Claudio Spadi
