
Cosa accade quando le parole fanno fatica a sbocciare nella mente come facevano una volta?
Accade che rallenti, respiri, cammini a un passo meno frenetico, ti fermi a pensare. Ti fermi a scegliere meglio le parole da usare.
Accade anche che tu senta la mancanza della scrittura, a volte, di quella melodia inarrestabile che disegnavi con le dita sulla tastiera. Una melodia che una volta magari era costante, cadenzata, frenetica. E che ora pare sonnecchiante, claudicante ma mai sopita.
Le parole servono, sono fondamentali. E servono tanto e ancor di più quando nel mondo le parole vengono usate per ferire, per colpevolizzare, per affossare. Servono a ribadire che ne esistono altre di parole.
Dovremmo sempre avere un gran rispetto nei confronti delle parole: delle nostre e di quelle degli altri. Dovremmo imparare a navigarle con più delicatezza, a lasciarci trascinare come dondolati dalle onde di un mare calmo anziché agognare alla tempesta.
Dalle parole traiamo ispirazione, delusione, ricchezza, dolore o sollievo. Le parole ci ricordano anche che le cose belle accadono, che i colori esistono anche per noi e che arriva il momento di cambiarli o provarli.
E quindi ti voglio raccontare di nuove scarpe scritte, di cose belle che possono succedere, di colori nuovi da provare sul foglio.
Respira a pieni polmoni, lascia scendere fino in fondo l’ossigeno e senti che profumo ha, di che colore sono le sue scie, che lingua parlano le sue nuvole d’aria. Non c’è porta più bella di quella che si chiude alle spalle, di quella di cui giri persino la maniglia per accertarti che sia chiusa.
Di quale zavorra ti sei liberato in questo momento della tua vita? Di quale speri di liberarti presto o tardi?
Ogni passo è pezzetto di puzzle verso l’ascesa, ogni chilometro compiuto a fatica è un atto di fede verso il futuro. Ma di solito ci facciamo trasportare dalla corrente, oppure scegliamo oppure ancora veniamo scelti.
Di chiunque sia la decisione di cambiare, il cambiamento avviene, le ore scorrono e come loro anche i mesi e gli anni passano. Ma possiamo decidere sempre da che angolo guardare la realtà: se di lato o dal centro, nel mezzo del mondo, nel mezzo della nostra vita.
Ti voglio raccontare di scarpe nuove
Ho scritto sulle mie scarpe. Eh sì, grazie al progetto Scritte da oggi avrò le mie scarpe personalizzate con sopra la mia vita. Qui sotto qualche foto e qui la storia se ti va di leggerla.
Ti racconterò molto presto l’apertura della scatola, meriterà un post a parte.














Ti voglio raccontare di nuove occasioni
Le occasioni buone arrivano sempre, è vero che però bisogna saperle aspettare. Ma non solo: bisogna anche volerle cercare. Ancora di più ho capito che devi impegnarti, studiare, applicare ciò che sai, nutrire i tuoi rapporti, coltivare le persone. Solo così potrai raccogliere e i frutti arrivano se sai dove e come seminare. Se sai cosa vuoi e dove vuoi arrivare. Ma devi anche sapere dove non vuoi arrivare, ché di esempi negativi ne abbiamo ogni giorno e da quelli dobbiamo tenerci alla larga.
Ti racconterò presto i miei nuovi progetti. E tu che progetti hai per il futuro? Ci hai pensato?
Ti voglio raccontare di nuovi colori
I colori hanno risvolti impensabili per me fino a poco tempo. E invece oggi, anche grazie allo scrapbook, ho scoperto che il colore è vita ed energia. Ho capito che bisogna provarli, disegnare, colorare; ho imparato che le nostre idee possono anche viaggiare su un disegno o sulla punta di un pennarello. Possono seguire la linea di una matita o di un pennello e saranno sempre le nostre, con colori e forme diverse.
E allora quello che voglio consigliarvi come esercizio per i colori è questo: pensare a quei due/tre colori che vi piacciono di più e cominciare a colorare con quei colori su un foglio, su un blocco, su un post-it.
Io ad esempio ho scoperto che adoro il giallo, e non lo avrei mai detto. Ho comprato dei timbrini dell’alfabeto, e ho preso anche degli inchiostri di vari colori per quei timbri. Li userò presto.
E tu che colore ami? Cosa disegneresti se avessi di fronte un foglio bianco?
A proposito, lo sai che con la complicità di Vincenzo Moretti sono nate le carte del lavoro ben fatto? Adesso le carte sono in produzione ma non sto nella pelle, e non vedo l’ora di vederle in carta e ossa!
Cerca la tua essenza, cerca i progetti e le persone che ti fanno stare bene e poi… respira a fondo.
Il resto conta poco.
Laura Ressa
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Copertina: foto tratta da Scritte blog